Scoliosi. Cause, sintomi, trattamenti e rimedi
La scoliosi è una deformità tridimensionale della colonna vertebrale. Colpisce il 3-5% della popolazione e più frequentemente il sesso femminile (rapporto femmine/maschi 7:1).
La scoliosi si classifica, in base all’età della prima rilevazione, in infantile (fino ai 3 anni di età), giovanile (dai 3 anni fino ai 9 anni) e adolescenziale (dai 10 anni fino alla fine della crescita); più del’80% delle scoliosi viene diagnosticato in età adolescenziale.
Scoliosi: le cause
La causa della maggior parte delle scoliosi è sconosciuta; in più dell’80% dei casi la scoliosi è definita “idiopatica”, temine che indica appunto che non si conosce la causa. Si ritiene che ci siano fattori genetici ed ambientali multifattoriali che contribuiscono all’esordio ed alla progressione della patologia. Si sa che la scoliosi è una malattia “familiare”, cioè se in famiglia una persona ne è affetta è più probabile che qualcun altro la sviluppi; per questo è importante tenere sotto controllo figli e nipoti soprattutto nell’età della crescita.
Scoliosi: come si presenta e manifesta
In bambini e adolescenti la scoliosi non provoca dolore, per cui la patologia viene di solito individuata da un osservatore esterno, per esempio un genitore che nota delle asimmetrie, oppure dal pediatra durante il bilancio di salute annuale. Tipici segnali che fanno sorgere il sospetto di scoliosi sono:
- Una spalla più elevata dell’altra
- Asimmetria delle scapole
- Asimmetria del profilo dei fianchi
- Un’anca più elevata dell’altra
- Asimmetria delle costole quando la persona si flette in avanti
In presenza di determinati parametri il medico specialista prescrive le radiografie che permettono di fare una diagnosi precisa.
Scoliosi: i rischi
Poiché lo scheletro di bambini e adolescenti è in rapida crescita, se vi è già la presenza di una curva scoliotica, questa tende a peggiorare fino al raggiungimento della maturità ossea; il peggioramento più consistente avviene all’inizio della pubertà. Un bambino su 4 con scoliosi è a rischio di sviluppare una deformità spinale di grado moderato o severo. Alla fine della crescita, se la curva scoliotica supera un certo grado (frequentemente oltre i 30°, quasi sempre oltre i 50°), il peggioramento continua anche in età adulta, pur con una progressione più lenta (0,5°-1° all’anno).
Scoliosi: trattamento e obiettivi
L’obiettivo principale del trattamento non è ottenere una colonna vertebrale “dritta”, ma una colonna vertebrale che consenta una buona funzionalità in età adulta. Il trattamento quindi è rivolto a:
- Garantire un buon risultato estetico
- Migliorare la qualità della vita
- Evitare la disabilità
- Ridurre il rischio di mal di schiena
- Garantire benessere psicologico
- Evitare la progressione
- Mantenere una buona funzionalità respiratoria
- Garantire la stabilità dei dati clinici e radiografici
- Ridurre la necessità di ulteriori trattamenti in età adulta
- Dare buona postura, equilibrio e movimento
Il trattamento deve essere:
- Tempestivo: poiché nell’età dello sviluppo il rischio di progressione di una curva scoliotica è elevato, l’intervento terapeutico deve essere precoce.
- Appropriato: alla gravità attuale e al rischio di progressione futura.
- Duraturo nel tempo, fino alla fine della crescita.
Il trattamento consiste in:
1 Semplice osservazione per le curve più lievi.
2 Rieducazione Posturale Globale (RPG) specifica per scoliosi. La R.P.G. è un metodo di terapia manuale particolarmente indicato, per le sue caratteristiche, nel trattamento delle alterazioni morfologiche della colonna vertebrale. Nelle sedute di RPG il Fisioterapista utilizza posture attive di allungamento fasciale e muscolare volte al riequilibrio delle catene muscolari, ricercando il recupero della simmetria della colonna vertebrale e l’eliminazione dei compensi che si possono presentare ad esempio a livello del bacino e degli arti inferiori; la collaborazione attiva del pazienteper il mantenimento delle posture è indispensabile durante il trattamento.
I principi su cui si basa l’RPG sono di fondamentale importanza in una patologia come la scoliosi:
- Globalità: è la vera e propria arma di questa metodica, che permette di trattare il paziente nel suo insieme corporeo. Non si può trattare la colonna vertebrale senza tenere conto delle influenze e della interdipendenza con i distretti contigui: bacino e arti inferiori, cingoli scapolari e arti superiori.
- Individualità: ogni scoliosi è unica e diversa da tutte le altre, pertanto la tecnica non può essere standardizzata ma deve essere adattata al singolo individuo e alle caratteristiche peculiari delle sue curve scoliotiche.
3 Esercizi specifici SEAS: Il trattamento con esercizi è indispensabile per un buon approccio specifico alla scoliosi. SEAS significa “Approccio Scientifico con Esercizi alla Scoliosi” ed è un protocollo di esercizi la cui efficacia è stata dimostrata con studi scientifici.
Questo protocollo di esercizi viene applicato a pazienti con scoliosi minori per prevenire il peggioramento ed evitare l’uso del corsetto. Per i pazienti in cura con il corsetto, gli esercizi sono fondamentali per mantenere una buona tonicità muscolare, aumentare l’efficacia correttiva e mantenere stabile la colonna vertebrale dopo l’abbandono del corsetto.
Gli esercizi vengono impostati da un fisioterapista specializzato e appositamente formato. Essi sono basati sull’autocorrezione, cioè il paziente deve raggiungere il massimo della correzione possibile della sua colonna vertebrale nei tre piani dello spazio. L’autocorrezione, che è alla base dell’efficacia di ogni protocollo terapeutico per la scoliosi, è quindi studiata in maniera individuale su ogni singolo paziente e sull’unicità della sua morfologia vertebrale. Ciò distingue questo nuovo approccio scientifico dalle varie “ginnastiche posturali” aspecifiche che sono sempre state proposte negli anni passati agli adolescenti con problematiche posturali e che purtroppo ancora oggi vengono troppo spesso consigliate.
4 Corsetto: viene prescritto dal medico specialista nei casi delle curve più gravi.
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